Chiunque viva con un gatto sa bene quanto tempo il micio passi a dormire e riposare, ma sa anche quanto possa essere attivo quando è sveglio. A volte, però, questi momenti di attività avvengono quando noi dormiamo. Cosa possiamo fare per evitare che il nostro gatto ci svegli nel cuore della notte?
I motivi
Il gatto, come sappiamo, è un cacciatore, e la sua attività si concentra principalmente di notte. L’addomesticamento e la vita con l’uomo hanno fatto in modo che le sue abitudini si modificassero e che i ritmi di sonno e veglia si avvicinassero molto a quelli umani, ma non hanno cancellato completamente la sua natura e la maggior parte dei gatti si svegliano ancora almeno due volte durante la notte.
Cosa fare: escludere problemi fisici
Se il vostro gatto si sveglia durante la notte e costringe anche voi ad alzarvi, dovreste prima di tutto consultare il veterinario per escludere che i motivi del risveglio siano dolore o disagio legati a qualche patologia. Chiedete aiuto al veterinario soprattutto se il vostro gatto miagola eccessivamente non solo di notte ma anche durante la giornata.
Cosa fare: il gioco
Escluse patologie, vediamo cosa fare per migliorare la situazione.
Cominciamo programmando delle sessioni di gioco da svolgere durante la serata. Esistono diversi tipo di giochi. Possiamo stimolare la motivazione predatoria attraverso l’utilizzo di cannette con attaccato un oggetto morbido, un topino di stoffa, delle piume, oppure possiamo usare delle palline di dimensioni e materiale diversi.
Possiamo anche stimolare la capacità solutiva e la motivazione esplorativa proponendo giochi di attivazione mentale che stancheranno il gatto il modo positivo e contemporaneamente lo renderanno più sereno, sicuro e appagato. A questo proposito, abbiamo dedicato un’intera puntata alla costruzione dei giochi di problem solving. Questo tipo di giochi possono essere proposti anche durante il giorno, sempre sotto la nostra supervisione e per brevi sessioni.
Cosa fare: regolare i pasti
Per favorire il sonno del nostro gatto possiamo offrirgli un pasto prima di andare a dormire: normalmente dopo mangiato i gatti tendono ad essere meno attivi. Considerando che, come abbiamo già visto, i gatti dovrebbero fare pasti frequenti e anche di notte, può essere utile acquistare un erogatore temporizzato di cibo e programmarlo perchè si apra una o due volte durante la notte, in modo che il gatto non abbia necessità di svegliarci per poter fare uno spuntino.
Cosa fare: arricchimento ambientale
Se il nostro gatto durante la giornata sta per lungo tempo da solo, o comunque non ha occasione di interagire molto con noi e non ha la possibilità di uscire, sarà necessario rendere la casa, cioè il suo territorio, più interessante e stimolante. Possiamo aggiungere qualche scatola, delle cucce sopraelevate, qualche mensola su cui arrampicarsi, almeno due tipi diversi di tiragraffi e mettere a disposizione un vasetto con dell’erbagatta.
Se dopo aver attuato tutti questi accorgimenti il vostro gatto dovesse continuare a svegliarvi durante la notte, rivolgetevi a un professionista (un consulente della relazione felina o un veterinario comportamentalista) che vi potrà guidare verso la soluzione del problema.
E’ stato più volte chiarito, ma è bene ribadirlo nuovamente, che ad oggi non esistono studi che dimostrino la possibilità che i nostri cani e i nostri gatti possano trasmetterci il Covid19. Possiamo quindi programmare serenamente le nostre vacanze in compagnia dei nostri animali, ma ricordiamoci di seguire alcune semplici regole.
In albergo con il gatto
Se avete deciso di partire accompagnati dal vostro gatto, cercate una struttura che accetti il vostro animale anche in questo momento un po’ particolare, quindi non accontentatevi di verificare che sul sito della struttura sia indicata la possibilità di portare animali e, anche se siete clienti abituali, fate una telefonata direttamente al gestore e chiarite quali sono le eventuali norme igieniche supplementari adottate in questo periodo.
In albergo o in agriturismo, potrebbe essere necessario verificare meglio quali sono le regole di sanificazione utilizzate nelle stanze: per esempio, per evitare che il processo di pulizia possa spaventare il vostro gatto o procurargli qualche fastidio, chiedete quali prodotti vengono utilizzati e informatevi su quali sono le modalità di accesso alla stanza da parte del personale incaricato, in modo da non correre il rischio che il gatto fugga quando il personale entra nella stanza.
Sui mezzi con il gatto
Se viaggerete in treno, nave o aereo, informatevi per tempo sulle norme che le varie compagnie applicano per il trasporto degli animali e chiedete espressamente se sono previste norme particolari legate al Covid. All’interno della stessa compagnia, a seconda della destinazione finale potrebbero esserci modifiche del regolamento.
Ricordate che alcune compagnie prevedono che l’animale abbia una propria prenotazione e quindi un proprio biglietto e spesso è previsto il trasporto di un numero limitato di trasportini: non aspettate quindi l’ultimo momento per prenotare perché potreste rischiare di non trovare più posto per il vostro gatto.
Viaggiare all’estero
Per gli spostamenti all’interno dei Paesi della UE il Regolamento europeo prevede la necessità della identificazione degli animali tramite tatuaggio o microchip, oltre che il possesso di uno specifico PASSAPORTO. E’ inoltre obbligatoria la vaccinazione per la rabbia: consultate il vostro veterinario per avere tutte le informazioni necessarie.
Se portate con voi il vostro gatto anche all’estero, approfondite accuratamente le norme anti-Covid in vigore nel Paese in cui vi recate e cercate di seguire tutti gli eventuali aggiornamenti che possono essere divulgati a seconda dell’andamento del contagio. Portate con voi il vostro gatto solo se davvero non avete una soluzione alternativa: al di là del particolare momento che stiamo vivendo, il viaggio è spesso un’esperienza traumatica per il nostro gatto e, ameno che non sia indispensabile, sarebbe meglio evitare si sottoporlo a questo stress.
Finalmente è arrivata l’estate e cominciamo a pensare alle vacanze. Ma come possiamo organizzarci con il nostro gatto?
Abbiamo diverse possibilità:
Viaggiare con gatto al seguito
Trovare una Pensione
Affidare temporaneamente il gatto a qualcuno che lo tenga a casa propria
Rivolgerci a un Cat sitter
Vediamo allora quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna possibilità.
Viaggiare con gatto al seguito:
Se la nostra vacanza sarà lunga e prevediamo di alloggiare in una casa, possiamo pensare di portare con noi il nostro gatto. Dobbiamo però ricordarci che questa scelta non è adatta a tutti. Dobbiamo verificare che la casa in cui staremo sia sicura e a prova di fuga: se il gatto uscisse per avventurarsi in un territorio completamente sconosciuto si esporrebbe al rischio di perdersi o di incontrare pericoli non previsti.
Alcuni gatti, poi, soffrono particolarmente l’auto e se il viaggio è lungo potrebbe essere molto stressante.
Infine, alcuni gatti hanno bisogno di molto tempo prima di adattarsi ad una nuova sistemazione e potrebbero passare tutta la vacanza sotto stress.
Per gli spostamenti all’interno dei Paesi della UE il Regolamento europeo prevede la necessità della identificazione degli animali tramite tatuaggio o microchip, oltre che il possesso di uno specifico PASSAPORTO. La vaccinazione per la rabbia è obbligatoria
Esistono due tipi di pensione: con quella casalinga, qualcuno ospiterà a casa propria il vostro gatto, insieme ad altri gatti. Questo consente un controllo costante dell’animale durante la giornata, ma lo espone ad un forte stress per il cambio ambientale e per la necessità di dividere gli spazi con altri gatti sconosciuti.
Il secondo tipo di pensione è quella “in box”, che permette al gatto di non incontrare suoi simili, ma lo costringe in uno spazio sconosciuto e limitato, esponendolo ad un alto rischio di stress.
Trasferimento temporaneo in altra casa
Potete anche decidere di affidare il vostro gatto a qualcuno che lo terrà a casa con sé come unico ospite: un parente o un vicino di casa, per esempio.
Se la casa è per il gatto un posto nuovo, questo potrebbe generare stress ambientale e anche stress sociale.
Se invece il gatto viene abituato a questa soluzione, potrebbe vivere il cambiamento più serenamente.
Cat sitter
L’ultima possibilità, che è però consigliabile nella maggior parte dei casi, è quella di affidarvi ad una persona di fiducia che faccia visita al vostro micio una o più volte al giorno, presso la vostra abitazione. In questo modo il gatto conserverà molte delle sue abitudini, non modificherà il suo territorio e sarà quindi sottoposto ad un cambiamento che dal suo punto di vista è molto più sopportabile. Questa scelta garantisce anche di non esporre a nessun rischio sanitario il vostro gatto perché non entrerà in contatto né con ambienti nuovi né con altri animali.
Cosa ricordare sempre
Se scegliete di partire con il gatto, verificate con il vostro veterinario la necessità di eventuali profilassi sanitarie da programmare prima della partenza e individuate nel luogo di villeggiatura un veterinario a cui rivolgervi in caso di necessità.
Se decidete di partire senza il vostro gatto, ricordatevi di fornire a chi si occuperà di lui tutte le informazioni necessarie: segnalate se ci sono problemi alimentari, allergie, intolleranze o altri problemi di salute. Ricordatevi di indicare un veterinario di fiducia che possa intervenire in caso di necessità, fornite il libretto sanitario, occupatevi personalmente del trattamento antiparassitario prima di partire per evitare che il vostro gatto debba subire in vostra assenza una manipolazione poco piacevole da parte di un estraneo.
E’ decisamente arrivata l’estate: come possiamo preparare il nostro gatto a passare serenamente e in sicurezza questa stagione?
Come difendersi dai parassiti
Con l’estate e l’aumento delle temperature, arrivano anche piccoli e fastidiosi insetti, come zanzare, pappataci, pulci, zecche e mosche, che possono costituire un problema per il gatto. Molti di questi insetti possono trasmettere malattie molto serie, tra cui la Filariosi e la Leishmaniosi. Le zanzare in particolare possono trasmettere la filaria anche al gatto, sebbene questa malattia sia più frequente nel cane. E’ quindi necessario ricordare la prevenzione con la guida del proprio veterinario.
In particolare è meglio:
– evitare che il proprio gatto esca durante le ore di maggior presenza di zanzare, come al tramonto, anche se le zanzare possono essere presenti anche nell’ambiente domestico;
– usare prodotti indicati dal proprio veterinario con effetto repellente e antiparassitario
– spazzolare regolarmente il mantello del gatto per controllare che non sia presente nessun insetto che possa creare fastidio all’animale.
Ricordate che i prodotti utilizzati per il cane spesso non vanno bene per il gatto, confrontatevi quindi sempre con il vostro veterinario per scegliere la profilassi più adatta.
Come difendersi dal caldo
Oltre ai parassiti, in estate dobbiamo fare i conti anche con le alte temperature, che possono essere pericolose anche per il nostro gatto.
Nelle ore più calde è meglio lasciare il gatto a riposo evitando giochi troppo attivi.
Diamo al gatto la possibilità di trovare un rifugio fresco, non troppo illuminato dalla luce diretta del sole, ma fate attenzione a ventilatori e aria condizionata.
La cuccia può essere sollevata di qualche centimetro da terra: questo riduce il calore trasmesso dal pavimento.
Ricordatevi di cambiare spesso l’acqua, in modo che sia sempre pulita e fresca. In questo senso, la fontanella può essere una buona alternativa.
Una bella spazzolata quotidiana aiuta il gatto a liberarsi del pelo morto e a regolare meglio la temperatura. Ricordate che la pelliccia è indispensabile per la termoregolazione sia in estate che in inverno e non va mai rasata. Se ci sono molti nodi o la pelliccia è molto arruffata, rivolgetevi a un bravo tolettatore.
I gatti con il mantello chiaro possono avere zone con pelo più rado e quindi possono avere la pelle più esposta al sole, con il rischio di scottature in particolare su orecchie e naso: verificate con il vostro veterinario la possibilità di usare una crema a protezione solare.
I forasacchi
Se il nostro gatto ha la possibilità di uscire o ha accesso al giardino, fate molta attenzione ai forasacchi, delle piccole spighe che quando diventano gialle e secche sono molto pericolose.
I forasacchi infatti possono attaccarsi al pelo del gatto e, grazie alla loro struttura a uncino, possono penetrare nella cute causando un’infezione più o meno grave.
I forasacchi possono entrare anche in orecchie, naso,occhi e gola, con sintomatologia diversa a seconda della posizione. Controllate quindi il vostro gatto ogni volta che rientra in casa.
Punture di insetti
Attenzione infine agli insetti: i nostri gatti possono essere punti da una vespa, un’ape, un tafano, un calabrone o da ragni. Se il gatto viene punto, apparirà un gonfiore nella zona colpita. Questo gonfiore è la reazione allergica alla puntura o alla morsicatura dell’insetto e di solito non comporta forte dolore e neanche conseguenze. Bisogna allarmarsi se il gatto mostra una difficoltà respiratoria e febbre. In questo caso occorre andare subito dal veterinario.
Quando decidiamo di accogliere un gatto nella nostra vita, dovremmo prima di tutto chiederci cosa lo renderà felice e cosa possiamo fare per trasformare la nostra abitazione in uno spazio che lo metta a suo agio e risponda anche alle sue esigenze.
Vivere su tre dimensioni
Stiamo parlando di una specie con una motivazione territoriale molto forte, che avrà quindi bisogno di controllare gli spazi e di potersi muovere in essi con sicurezza.
Inoltre, a differenza del cane, il gatto vive su tre dimensioni e sarà quindi necessario tenerne conto nell’allestire gli spazi a lui dedicati.
Cosa significa vivere su tre dimensioni? Mensole, scaffali, sedie, ripiani, tiragraffi, trespoli, contenitori appesi alle pareti e tutto ciò che può sfruttare la verticalità consentirà al gatto di sperimentare la possibilità di arrampicarsi come farebbe se fosse all’aperto, e di controllare il territorio da una posizione privilegiata.
Ma oltre ad arrampicarsi, il gatto ama nascondersi, e sarà allora necessario fornirgli cucce riparate, nascondigli, nicchie in cui il nostro micio potrà riposare lontano da occhi indiscreti, o osservarci senza essere visto. Questi ripari lo aiuteranno anche ad affrontare in modo più sereno i momenti di stress e le situazioni che lo mettono in difficoltà.
Dividere gli spazi
Il gatto mappa il suo territorio distinguendo gli spazi a seconda della funzione: un’area dove cacciare e giocare, una dove sporcare, una dove dormire, una dove mangiare. Questo significa che nel sistemare gli oggetti destinati al nostro gatto, dovremo ricordare di separare la zona in cui mangia da quella in cui dorme e da quella in cui sporca.
Il tiragraffi, orizzontale e/o verticale, consentirà al nostro gatto di fare stretching con la schiena, distendere i muscoli, affilarsi e consumare le unghie senza utilizzare gli arredi della casa (divani, letti, tappeti…).
La scelta dei giochi
Non è necessario acquistare oggetti costosi, al contrario è possibile, con semplici oggetti riciclati e un po’ di fantasia, produrre dei meravigliosi passatempi per il nostro micio.
Per rendere la casa più interessante e ricca di spunti, oltre all’arredamento dovremo prestare attenzione ai giochi da proporre al nostro gatto.
Facciamo attenzione a non lasciare sempre tutti i giochi a disposizione, perché rischiamo di renderli noiosi e non stimolare più l’interesse del nostro gatto.
Creiamo palline di varie forme e misure con materiali diversi che possono originare anche suoni differenti scorrendo o rimbalzando sul pavimento.
Mai usare mani e piedi: preferiamo l’utilizzo di oggetti per interagire con lui.
Muovere un filo a cui abbiamo attaccato all’estremità una pallina, o una piuma, o un pompon, attiva nel gatto la motivazione predatoria e soddisfa il suo bisogno di cacciare: ricordiamo che il gatto trae soddisfazione dall’atto di cacciare perché ama farlo e non solo perché raggiungerà una preda.
Proponiamo infine qualche gioco di attivazione mentale: il problem solving tiene viva nel gatto la capacità solutiva, favorisce la concentrazione e accresce l’autostima. In questo modo il nostro gatto si troverà ad affrontare problemi sempre nuovi e dovrà impegnarsi a risolvere l’enigma per raggiungere un gustoso bocconcino o un oggetto particolarmente interessante.
Un animale è un individuo con le proprie peculiarità, i propri bisogni, le proprie esigenze: decidere di vivere con un cane o con un gatto porta con sé la scelta di modificare le abitudini, gli orari, la disposizione della casa, l’organizzazione delle vacanze e comporta un aumento delle spese: questi cambiamenti devono essere affrontati con l’accordo di tutta la famiglia.
Perchè non è una buona idea regalare un gatto a Natale?
Se avete pensato di regalare un animale a qualcuno, chiedetevi prima di tutto se davvero quella famiglia è preparata ad accoglierlo, se ha in programma traslochi o cambiamenti importanti nel prossimo anno, se qualche componente della famiglia può essere allergico al pelo, se possano esserci problemi nell’affrontare le spese per il veterinario, per il cibo e per tutto ciò che serve al gatto.
Non fate sorprese: avvisate la famiglia dell’idea e verificate che siano davvero tutti pronti ad ospitare il nuovo amico.
Canili e gattili nei primi mesi dell’anno ricevono purtroppo gli animali che sono stati con troppa leggerezza regalati in occasione del Natale a persone inconsapevoli e impreparate ad accogliere un nuovo membro della famiglia.
Il periodo delle feste è davvero un buon momento per portare a casa un gatto?
Il periodo natalizio sembra spesso quello più adatto perchè pensiamo di avere qualche giorno di vacanza e di avere quindi tempo da dedicare al nuovo arrivato. In realtà i giorni tra Natale e Capodanno sono spesso concitati, ricchi di impegni, con tante persone che frequentano la nostra casa, oppure con lunghi momenti in cui noi saremo fuori.
Se festeggiamo il giorno di Natale in casa, probabilmente inviteremo i parenti e avremo davvero poco tempo da dedicare al nostro nuovo amico che, dal canto suo, sarà sottoposto a un enorme stress perchè si troverà a gestire troppe novità contemporaneamente.
Passato il Natale, un nuovo momento di confusione e di stress sarà costituito dal Capodanno: il rumore causato dai botti può suscitare molta paura nel nuovo arrivato che si troverà spaesato e spaventato in un ambiente nuovo e circondato da persone che ancora non conosce bene e alle quali non è quindi pronto ad affidarsi.
Tutto ciò potrebbe ripercuotersi sulla capacità del micio di adattarsi velocemente e serenamente alla vita con noi.
Un regalo per il bambino?
Crescere con un gatto è un’esperienza arricchente, stimolante ed educativa: aspettiamo allora che il bimbo possa dedicare la giusta attenzione al suo nuovo compagno di giochi e non trattiamo il gatto al pari degli altri regali che troverà sotto l’albero. Decidere di scegliere il micio insieme e con calma è il primo passo per impostare una relazione equilibrata e responsabile, in modo che il gatto venga vissuto come un amico e non come un giocattolo ricevuto in regalo di cui ci si può stancare dopo poco tempo.
Il consiglio è quindi quello di affrontare la decisione con calma e con consapevolezza, valutando con serenità e lucidità quale può essere il momento migliore per aprire le porte della nostra casa ad un nuovo membro della famiglia.
I gatti, sia domestici che selvatici appartengono alla famiglia dei Felidi e la convivenza con l’uomo è molto recente perchè è cominciata circa 6.000 anni fa. Dalla domesticazione e fino a pochi decenni fa il gatto ha fatto una vita semi-libera e la sua dieta era costituita in gran parte da quello che riusciva a cacciare, la sua alimentazione non era quindi particolarmente curata da parte nostra.
Le abitudini alimentari
Mentre il cane è un carnivoro opportunista e questo significa che anche se la carne è l’alimento privilegiato può nutrirsi anche di altro, tutti i Felidi sono carnivori stretti, cioè non possono rinunciare alla carne come alimento principale.
Il gatto selvatico ha una dieta molto varia che cambia a seconda della stagione, e che comprende topi, ratti, conigli, uccelli, lucertole, insetti…Essendo predatori che cacciano a qualsiasi ora, fanno piccoli ma frequenti pasti per coprire il proprio fabbisogno energetico quotidiano.
Il gatto domestico ha conservato l’abitudine a fare piccoli pasti frequenti ( fino a 20 volte al giorno) ed è per questo che il cibo dovrebbe essere sempre a sua disposizione sia durante il giorno che durante la notte.
Le
necessità nutritive
Una delle sostanze nutritive di cui il gatto non può fare a meno è la taurina. La taurina si trova solo nella carne e le carenze possono portare a danni permanenti e anche alla morte.
I gatti non sono invece predisposti per digerire i carboidrati: in natura il loro pasto è costituito da carne e organi, un livello moderato di grassi e solo l’1-2 % di carboidrati.
Di solito, un gatto obeso non lo è perchè ha il cibo sempre a disposizione ma perchè gli viene proposta un’alimentazione troppo ricca di carboidrati.
Quando scegliete una alimentazione commerciale, crocchette o scatolette, cercate di porre molta attenzione alla lettura degli ingredienti e privilegiate le marche che propongono una percentuale molto alta di carne e molto bassa o assente di carboidrati.
L’acqua
Come abbiamo detto, il gatto si è evoluto in zone desertiche e si è quindi adattato a quel tipo di clima, per questo motivo sopporta meglio il caldo del freddo ed è in grado di sopravvivere anche con poca acqua. Questo però lo rende più esposto a problemi urologici, specie da quando mangia solo cibo commerciale secco.
Come scegliere l’alimentazione giusta
Per alimentare correttamente i nostri gatti dobbiamo prima di tutto considerare l’età, l’attività fisica, lo stile di vita e lo stato generale di salute. Il cibo che scegliamo per il nostro gatto quando è cucciolo non andrà bene quando sarà adulto e dovrà essere modificato man mano che passerà dall’età adulta all’anzianità.
Dobbiamo affidarci al nostro veterinario per scegliere l’alimentazione più adatta al nostro gatto, ricordandoci sempre che gli scarti della tavola non costituiscono per il nostro micio una alimentazione adeguata.
Abbiamo almeno tre opzioni: le crocchette, l’umido o la cucina naturale. Se decidiamo di alimentarlo con cibo naturale, possiamo farlo affidandoci a un nutrizionista in grado di studiare un piano nutrizionale su misura per il nostro micio, che sicuramente ci ringrazierà.
La
visita del veterinario può essere un momento molto stressante per il
gatto, e l’agitazione può cominciare già con il trasporto verso la
clinica.
La
scelta del trasportino
Per viaggiare in macchina, e per affrontare l’attesa dal veterinario, è necessario abituare il gatto al trasportino. L’ideale sarebbe utilizzarlo fin da cucciolo in modo da renderlo un oggetto familiare e sicuro.
Scegliete
un trasportino chiuso, rigido, resistente e sufficientemente grande
da permettere al vostro gatto di potersi sdraiare all’interno.
Preferitene uno che abbia la porticina anteriore e che possa essere
smontato dall’alto.
Se
il vostro trasportino è a rete o comunque molto aperto, copritelo
con un asciugamano o un telo per diminuire la visibilità esterna che
agiterebbe molto il gatto.
Abituare
il gatto al trasportino
Lasciate il trasportino in casa e a disposizione del gatto, inserendo all’interno un cuscino, o qualche giochino, oppure qualche bocconcino che il gatto gradisce particolarmente, in modo che questo oggetto possa diventare un luogo piacevole in cui stare e in cui il gatto entra ed esce volentieri da solo.
Abituare
il gatto al viaggio in macchina
Abituate poi gradualmente il vostro gatto a viaggiare in macchina: fissate bene il trasportino in modo che non si ribalti né si sposti. Iniziate con dei tragitti molto brevi e, se va tutto bene, aumentate man mano la lunghezza del viaggio. Se però vi accorgete che il vostro gatto ansima, miagola parecchio oppure sta male durante il viaggio, parlatene con il veterinario per valutare come intervenire. Potrebbe essere sufficiente utilizzare dei feromoni, oppure il medico potrà suggerirvi qualche altro rimedio a seconda del problema.
Se
durante il viaggio il gatto fosse agitato, non rimproveratelo né
chiamatelo continuamente: questi atteggiamenti non lo aiuteranno a
calmarsi e anzi aumenteranno l’ansia.
L’attesa
dal veterinario
Scegliete un veterinario che conosca bene l’etologia del gatto e che lavori rispettandone i tempi in modo da diminuire al minimo lo stress della visita.
Preferite
la possibilità di fissare un appuntamento in modo da ridurre i tempi
di attesa e mentre aspettate il vostro turno, appoggiate il
trasportino in una zona rialzata, non a terra dove possono passare
persone e cani.
Il
rientro a casa
Finita la visita, portate l’attenzione sul rientro a casa: mantenete gli stessi accorgimenti del viaggio di andata e guidate con calma. Arrivati a casa poggiate a terra il trasportino e aprite lo sportello, senza forzare il gatto ad uscire. Se in casa ci sono altri gatti, fate attenzione alle reazioni che possono avere nel momento del ricongiungimento.
Lavate
bene il trasportino e riposizionatelo poi nel luogo abituale in modo
che il gatto torni ad utilizzarlo come luogo di gioco o di riposo.
Dal primo gennaio 2020 in Lombardia è diventato obbligatorio anche per i gatti il microchip. L’obbligo riguarda solo i gatti appena nati, appena adottati o appena comprati. Sarà un aiuto in più in caso di smarrimento ed il mezzo più concreto che dimostra legalmente la proprietà dell’animale: sarebbe quindi consigliabile che anche i gatti nati, comprati o adottati prima del 01/01/2020 venissero dotati di chip.
Ma cosa dobbiamo fare se troviamo un gatto per strada?
Se troviamo un gatto adulto
Se troviamo un gatto adulto e in salute, possiamo tentare di avvicinarlo con calma e senza movimenti bruschi per evitare di spaventarlo e di farlo fuggire. Possiamo verificare quindi che abbia un collarino e una medaglietta: per i gatti esistono dei collarini sicuri, che si sganciano alla minima pressione e che quindi permettono anche ai gatti abituati a girovagare di non rimanere impigliati.
Se non ha alcun segnale identificativo, non significa comunque che il micio sia in difficoltà: potrebbe essere un gatto abituato ad uscire di casa, o essere un gatto di colonia, quindi libero. L’applicazione del microchip è quindi vivamente consigliata per coloro che consentono al proprio gatto di uscire.
Se il gatto sta bene, chiedete in zona se esiste una colonia o se il gatto è conosciuto. Se potete, fate qualche foto e utilizzate i social per diffonderla. Ma se valutate che il gatto sia particolarmente disorientato, affamato, sporco o in difficoltà, e se si fa avvicinare, potete prenderlo e diffondere subito attraverso volantini e canali social la notizia del suo ritrovamento, in modo da verificare se si sia perso. Se in zona esiste un’associazione animalista o un gattile di riferimento, potete contattarli per avere informazioni e aiuto.
Se invece il gatto è ferito, cercate di metterlo in sicurezza e chiamate il Servizio veterinario dell’ASL di competenza territoriale oppure un’associazione animalista o il gattile di zona. In mancanza di questi, chiamate un Medico Veterinario (anche libero professionista) che ha il dovere di assistenza previsto dall’articolo 18 Codice Deontologico della categoria. Intervenite personalmente sul gatto solo se avete seguito un corso di primo soccorso veterinario, in caso contrario potreste peggiorare la situazione.
Se
trovate un cucciolo
Se
trovate un gattino, invece, la prima cosa da fare è accertarsi che i
suoi fratellini e la mamma non siano in zona: spesso infatti la mamma
si allontana dalla cucciolata in cerca di cibo oppure per spostare i
cuccioli da un rifugio all’altro.
Se
siete certi che il gattino è solo, prendetelo e chiamate
un’associazione animalista o il gattile. Se potete tenerlo con voi,
prima comunque fatelo visitare da un veterinario per controllare che
stia bene e per farvi consigliare nella sua gestione.
Attenzione però all’età del cucciolo: se il gattino non è ancora svezzato, è necessario affidarsi all’aiuto di qualcuno in grado di allattarlo e di dargli le cure necessarie.
Il gattino, infatti, fino alla terza settimana di vita non ha i denti e deve essere allattato ogni 2-3 ore con un latte adeguato: quello di mucca non va bene perché è povero dei nutrimenti necessari e potrebbe causargli diarrea. Inoltre, non può eliminare da solo e per questo alla fine di ogni pasto deve essere stimolato a fare i bisogni.
Infine, dalla nascita e fino ai 15 giorni circa non sente, non vede e non è in grado di scaldarsi da solo, per cui ha bisogno di essere tenuto al caldo e al sicuro.
I gattini molto piccoli sono anche molto delicati, non improvvisate, ma chiedete aiuto a un veterinario o a volontari esperti.
Se
si vede abbandonare un animale
Chi abbandona un animale commette un reato e può essere punito con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda sino a 10.000 euro.
Se assistete ad un abbandono, non esitate a chiamare le forze dell’ordine (Carabinieri / Polizia di Stato / Polizie Locali) fornendo tutti gli elementi necessari ad individuare i responsabili dell’abbandono (numero di targa, ecc.).
La decisione di adottare un gatto è di solito carica di tante emozioni e aspettative, ma anche di dubbi e paure su come accogliere nel modo più corretto il nuovo arrivato.
La prima raccomandazione quando si affronta questa nuova avventura è quella di non avere fretta e quindi di lasciare al nuovo amico il tempo necessario per ambientarsi: l’inserimento in una nuova casa è un momento delicato, sia che si tratti di un cucciolo che di un micio adulto.
Ricordiamoci
che se il gatto è adulto, ci troveremo di fronte un individuo con un
carattere già formato e con un vissuto che potrà influenzare la
nostra relazione con lui.
Prima
di cominciare
Nella
scelta di portare a casa un nuovo componente della famiglia, dovremmo
chiederci se il nostro stile di vita e la nostra casa siano adatti al
nostro futuro amico.
I gatti hanno bisogno di un ambiente tranquillo, di cure e di stimoli adeguati per mantenere allenati fisico e mente.
Quanto tempo abbiamo a disposizione? Se siamo assenti per molte ore durante la giornata, dovremo orientarci verso l’adozione di un soggetto adulto, mentre un cucciolo avrà bisogno di più cure e di una presenza più assidua.
Per
fortuna, la vita media dei gatti è piuttosto lunga: siamo sicuri di
poter assumere un impegno che ci coinvolgerà per molti anni?
Abbiamo
in programma cambiamenti importanti nel futuro prossimo? Se
prevediamo un imminente trasloco, un matrimonio o l’arrivo di un
bimbo, è consigliabile rimandare la decisione a quando le condizioni
saranno più stabili e noi potremo garantire al gatto le giuste
attenzioni.
E’ inoltre consigliabile verificare che chi vive con noi non abbia allergie.
Valutiamo anche a chi affideremo il nostro gatto nei periodi di vacanza: abbiamo dei parenti che se ne potranno occupare, oppure possiamo permetterci la spesa di un cat sitter o di una pensione?
Infine,
se con noi vivono già altri gatti o altri animali, sarà utile
consultare un esperto che potrà accompagnarci nella valutazione e
nell’inserimento del nuovo membro in famiglia.
I
primi giorni
L’arrivo
a casa sarà per il nostro gatto un momento molto stressante: persone
sconosciute, nuovi spazi, nuovi odori, nuovi rumori…
Il nostro micio avrà quindi bisogno di uno spazio sicuro e riparato dove nascondersi per studiare la situazione e osservare i nostri comportamenti. Per i primi giorni, è consigliabile dedicargli una stanza in cui sistemare tutto il necessario: ciotole con acqua e cibo, lettiera, qualche gioco, una cuccia. E’ utile procurarsi alcuni scatoloni di cartone da posizionare capovolti in modo da sembrare una tana: i gatti amano i nascondigli da cui possono controllare l’ambiente che li circonda sentendosi protetti.
I
rumori della casa potrebbero preoccupare il nostro micio:
l’aspirapolvere, l’asciugacapelli o la lavatrice potrebbero
spaventarlo, cerchiamo quindi di fare attenzione e di usare questi
elettrodomestici lontano dalla stanza in cui abbiamo temporaneamente
sistemato il gatto.
Se possibile, informiamoci su quali fossero le sue abitudini alimentari prima di essere adottato e cerchiamo di non modificarle. Potremo poi introdurre dei cambiamenti, in accordo con il veterinario.
Le
risorse
Ci
sono delle attenzioni da porre nell’organizzazione degli spazi e
degli oggetti dedicati ai nostri gatti.
Le ciotole di acqua e cibo, per esempio, devono essere posizionate lontane dalla lettiera: ai gatti non piace mangiare dove eliminano, esattamente come non piace a noi!
Il gatto sceglierà diversi luoghi, in casa, dove riposare, e potrà cambiarli nel corso del tempo. Mettete a disposizione qualche cesta o cuccia, ma aspettatevi che il vostro micio scelga anche sedie, divani e letti come luoghi privilegiati per schiacciare un sonnellino.
Ricordate di posizionare la lettiera in un luogo facilmente accessibile e possibilmente lontano da zone di passaggio. Se avete più di un gatto, non dimenticate una regola fondamentale: il numero di lettiere deve essere uguale al numero di gatti, più una.
In una zona lontana da cibo e lettiera, non potrà mancare il tiragraffi: preferitene uno verticale, che consenta di stirare bene la schiena durante l’utilizzo, ma verificate anche se al vostro gatto possa piacere un tiragraffi orizzontale e in questo caso lasciategli a disposizione entrambe le possibilità.
Arricchimento ambientale
Se il
vostro gatto non ha la possibilità di uscire, l’appartamento dovrà
trasformarsi in un luogo interessante e stimolante in cui sia
piacevole trascorrere il tempo.
Palline, pupazetti, ma anche scatoloni o buste di carta saranno dei graditi passatempi per il vostro gatto: ricordatevi però di cambiare spesso i giochi a disposizione, per tenere viva la sua curiosità e non annoiarlo. Il gatto, inoltre, ama la tridimensionalità: mensole e spazi sopraelevati raggiungibili e liberi da soprammobili saranno per lui una risorsa importante e gli consentiranno di sperimentare le altezze, le arrampicate, il movimento così tanto importanti per soddisfare le sue esigenze ed esprimere la sua “felinità”.
Fate
attenzione a…
Custodite
medicinali, prodotti chimici e detersivi in un armadietto ben
chiuso Fate attenzione a terrazzi, balconi e finestre: installate
una protezione che tuteli il vostro gatto dalla possibilità di
cadere, magari nel tentativo di cacciare una farfalla, un insetto o
un uccellino.
Attenzione
anche al piano della cucina, in particolare a fornelli e forno.
Controllate
i fili elettrici e se possibile metteteli in sicurezza: alcuni gatti
possono trovare piacevole masticare i cavi.
Igiene
e cure
I gatti sono animali molto puliti e non è normalmente necessario provvedere alla loro toelettatura, fatta eccezione per i gatti persiani che per le caratteristiche del loro pelo hanno bisogno di cure particolari.
I gatti a pelo corto non richiedono di essere spazzolati, mentre i gatti a pelo lungo o semilungo vanno curati quotidianamente per evitare la formazione di nodi.
Durante il periodo della muta, comunque, qualche spazzolata in più aiuta a liberare il gatto dal pelo in eccesso e quindi ad evitare la formazione di boli di pelo che possono causare piccoli problemi gastrici.
Alcune piante risultano dannose e anche velenose per i nostri gatti: azalea, edera, stella di Natale, sono solo un esempio dei tanti vegetali a cui dobbiamo prestare attenzione.
Affidatevi al vostro veterinario di fiducia per discutere del piano vaccinale e della profilassi antiparassitaria.
Il
trasportino
Il
trasportino è un oggetto utile e necessario: dobbiamo presentarlo al
nostro micio in modo da renderlo rassicurante, familiare e
confortevole. Possiamo lasciarlo a disposizione in giro per casa, con
all’interno qualche bocconcino gustoso o un gioco divertente:
quando il micio inizierà ad entrare senza timore, potremo chiudere
delicatamente lo sportello per riaprirlo subito dopo, allungando poi
gradualmente il tempo di permanenza dell’animale all’interno del
trasportino.